Economia ecologica e circolare driver per la pace

Pubblichiamo il contributo realizzato per la Rivista Scientifica di Classe A Documenti Geografici dal Presidente dell’associazione Next Eu Prof. Marco Sponziello.

«È prevedibile che, di fronte all’esaurimento di alcune risorse, si vada creando uno scenario favorevole per nuove guerre, mascherate con nobili rivendicazioni […]»: questa recente citazione di Papa Francesco (Laudato Si’ n. 57) ha ancora una volta richiamato l’attenzione dell’opinione pubblica mondiale sulla questione del limite delle risorse disponibili che da sempre  provoca violenze e guerre, nel futuro, potrebbe causarne ancora di più. Conflitti che aumentano e si aggravano in proporzione all’esaurimento delle materie prime, non rinnovabili.

Nel 2021, l’“Earth Overshoot Day”, ha evidenziato che il 29 luglio 2022 l’umanità aveva già consumato tutte le risorse annualmente disponibili sul globo terrestre; inoltre, il “land grabbing” è fuori controllo a causa dell’iper-connessione planetaria provocata dalle catene di produzione globale. Questi processi, dunque, non si sono fermati neanche con la pandemia, che ha certamente calmierato il sovra-sfruttamento grazie ai lockdown diffusi, ma non è riuscita ad innescare la doverosa ed ormai improcrastinabile inversione di marcia. Nel presente contributo, dopo una preliminare analisi relativa alle catene globali del valore e delle conseguenze sociali in termini di terrore e violenza provocate indirettamente dalla corsa all’accaparramento delle risorse, si analizzerà nel particolare un possibile modello di sviluppo economico ecologico e circolare, basato sulla regionalizzazione degli scambi per lo sfruttamento di risorse autoctone.

DocumentiGeografici.it

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