PNRR e Mezzogiorno: Audizione del Ministro per il Sud

Il PNRR ha previsto una serie di misure volte a rafforzare gli investimenti nel Mezzogiorno, consentendo allo stesso di beneficiare di importanti risorse provenienti anche in parte dai finanziamenti previsti dal React-EU, dai Fondi strutturali e di investimento europei, dal Fondo per lo Sviluppo e la Coesione e dal Just Transition Fund.

L’audizione del Ministro in Parlamento

Martedì 30 novembre si è svolta in videoconferenza l’audizione della Commissione Politiche UE con il Ministro per il Sud e la coesione territoriale, Maria Rosaria Carfagna, che ha riportato lo stato di attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza in relazione agli impegni assunti per il Mezzogiorno.

I dettagli

Il Presidente della XIV commissione On. Dario Stefano, introduce l’audizione chiedendo al Ministro Carfagna un ragguaglio sullo stato di avanzamento ed integrazione dei progetti e dei partenariati, derivanti tanto dal PNRR quanto dai fondi strutturali, puntualizzando come sia utile, nell’ambito del Mezzogiorno in particolare, rendicontare in maniera univoca ed uniforme le azioni provenienti dalle diverse risorse finanziarie.
Il Ministro prosegue, spiegando il piano d’attuazione del PNRR che segue tre filoni d’azione:

  • il primo consiste nella diretta progettazione e realizzazione di interventi per la coesione territoriale (missione 5, componente 2);
  • il secondo, riguarda il monitoraggio e la difesa della quota vincolata agli investimenti del mezzogiorno;
    *il terzo, invece, si concentra sulla creazione di meccanismi e strumenti per il concreto assorbimento delle risorse.
    2,695 miliardi di euro, è l’ammontare complessivo dei finanziamenti gestiti e monitorati dal Ministero, di questi quasi 2 miliardi provenienti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, assieme ai 695 milioni del Fondo Complementare.
    Il Ministro Carfagna prosegue assicurando il rispetto assoluto delle scadenze imposte dall’Unione per il 2021 e dei lavori, già in corso d’opera, per il primo trimestre del 2022.

Nuova linfa alle ZES

Introdotte nel 2017 e sostanzialmente inattuate, con il DL Governance, nelle Zone Economiche Speciali viene rafforzata la figura del Commissario, rendendolo interlocutore unico e punto di riferimento nei rapporti fra amministrazione ed investitori, assieme alla Certificazione Unica, all’intensificazione degli incentivi fiscali (credito di imposta ed adeguamento degli immobili) ed all’introduzione dello Sportello Unico Digitale, che completano una prima semplificazione agli investitori. Viene inoltre annunciato, di concerto con il MIMS, il riparto delle risorse (pari a 600 milioni) per il Piano Infrastrutturale delle ZES, pronto per la fine dell’anno ed attuandolo dal primo trimestre del prossimo anno.

Il Bando del 25 Novembre

Un bando di riassegnazione e riqualifica di immobili confiscati alla criminalità organizzata, pubblicato il 25 Novembre con scadenza per il prossimo gennaio, che vedrà l’investimento dei 300 milioni di euro destinati ad enti e servizi pubblici oltre che a servizi per l’assistenza e l’accoglienza di cittadini svantaggiati o in pericolo nelle regioni del Mezzogiorno. La particolarità del bando consta nei criteri di assegnazione, prevedendo un massimo di 2,5 milioni per proposta progettuale e riservando 50 milioni del totale ad una progettazione concertativa e negoziata con i comuni intestatari di immobili confiscati. L’avviamento ed il funzionamento di tali attività sarà oggetto di finanziamenti ed agevolazioni, previsti nella prossima legge di bilancio.

Il Bando per le Aree Interne

Il bando pubblico per le cosiddette Farmacie Rurali, destinato a centri con meno di 3000 abitanti, offre fino a 200’000 euro, affiancati da un finanziamento privato, pari almeno alla metà di quello richiesto, per rafforzare nei piccoli centri i servizi sanitari ed il monitoraggio delle necessità attraverso i servizi digitali. Anticipa, il Ministro, che almeno il 50% dei fondi previsti sono destinati a realtà del Sud Italia.
Altro intervento riguardante tali aree, è previsto dal PNRR con 725 milioni di euro per i servizi e le infrastrutture sociali di comunità (centri per anziani, piccoli ospedali e strutture culturali), con l’ampliamento delle aree interne riconosciute (ad oggi 72) entro la fine dell’anno.

La scuola e la povertà educativa

Le azioni del Ministero per il Sud e la Coesione sul contrasto alla povertà educativa, ammontano a 200 milioni di euro e riguardano 3 fasce di età da 0 a 17 anni, intervenendo dal potenziamento degli asili nido e dell’assistenza alla genitorialità fino all’offerta formativa e l’orientamento accademico e professionale. Prevedendo di coinvolgere oltre 20000 minori entro il primo trimestre del 2023, verranno dunque pubblicati entro la fine del 2021 i primi bandi ed i primi progetti pilota.
Riprendendo l’introduzione dell’On. Stefàno, il Ministro Carfagna spiega come ad oggi si stia indirizzando al Sud una media del 49% dei fondi del Piano, garantiti attraverso un meccanismo intra-sud di monitoraggio dell’assorbimento dei fondi che permetterà, in caso di mancato assorbimento degli stessi da parte di una regione, di rendere disponibili alle altre i fondi non spesi.
Il Ministro conclude, appellandosi alla responsabilità partecipativa e decisionale dei componenti del parlamento e dei rappresentanti delle istituzioni, che è ancora una volta il momento di agire e di collaborare proficuamente, mettendo da parte l’immobilismo e le perplessità in una fase di grande ripresa che vede tutti coinvolti e che richiede una partecipazione attiva da parte del Parlamento, delle Istituzioni e degli Enti locali.

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Autore

  • Progettista industriale e Consulente Fundraising per startup, studioso della filiera agroalimentare e specializzato nelle Tecnologie 4.0. Fermamente convinto delle potenzialità del Mezzogiorno e promotore di una crescita sostenibile

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