Puglia. Aforisma pubblica l’Osservatorio economico 2023

Lo scorso giovedì Aforisma ha presentato il report economico della Puglia nella tavola rotonda allestita presso la sede omonima a Lecce. Hanno partecipato il Ceo di Aforisma Andrea Salvati, Davide Stasi Responsabile dell’Osservatorio di Aforisma, il Presidente del Consiglio Regionale della Puglia Loredana Capone, l’assessore alla formazione Sebastiano Leo, l’assessore alla sanità Rocco Palese, il Presidente di Aforisma Elisabetta Salvati, il Presidente di Confindustria Nicola Delle Donne, la CGIL rappresentata da Tommaso Moscara, il giornalista del moQuotidiano di Puglia Francesco Gioffredi, Tonio Tondo de La Gazzetta del Mezzogiorno, i docenti di UniSalento Forges Davanzati e Marco Sponziello.

Il report annuale dell’Osservatorio Aforisma ha messo in evidenza la fragilità del sistema imprenditoriale regionale, segnalando un proliferare di ditte individuali con una vita media di 2, 3 anni. Salvati ha sottolineato che tale situazione non favorisce la creazione di lavoro stabile.

Davide Stasi, Responsabile degli studi dell’Osservatorio, evidenzia la presenza di troppe attività individuali e di breve durata che non sono riuscite a creare un solido tessuto industriale. Nonostante un leggero calo dello 0,5% nel 2022, il numero di imprese pugliesi si è concluso con 331.212 unità. La causa principale del declino è attribuita alla crisi economica e finanziaria e all’incapacità di adattarsi alle fluttuazioni di mercato e alle condizioni storiche.

Nel report e durante i lavori del tavolo viene affrontato il problema del calo del numero di imprese, soprattutto nel periodo post-Covid. Viene enfatizzato che le piccole attività non riflettono la forza economica perché molte non riescono a sopravvivere oltre un anno.

Dal punto di vista demografico Aforisma, nel proprio studio, prevede che entro il 2038 la popolazione sarà più anziana e meno attiva, il che potrebbe scoraggiare gli investimenti e portare a una contrazione del benessere sociale: il rischio è un declino nel numero di giovani lavoratori e di un aumento di persone anziane che necessitano di assistenza, evidenziando la necessità di più strutture residenziali assistenziali (RSA) a scapito di aree come parchi pubblici. Si riflette sulla crescente necessità di RSA dovuta all’invecchiamento della popolazione e si suggeriscono politiche volte a supportare l’industria e il lavoro, nonché la necessità di una politica che pensi al futuro ma che agisca nell’immediato.

Come risponde la politica

I rappresentanti pugliesi discutono come i dati demografici e le tendenze economiche debbano informare le politiche per affrontare l’invecchiamento della popolazione, le sfide legate all’occupazione, soprattutto per i giovani, e la necessità di un approccio più sostenibile e programmato nei settori della sanità e dell’energia.

L’assessore Leo ribadisce l’impegno finanziario della Regione nell’istruzione e nella formazione, considerando le misure volte al supporto dei giovani come fondamentali per aiutarli a superare la condizione di NEET (giovani che non studiano e non lavorano) e per qualificare le loro competenze in modo da garantire un inserimento efficace nel mercato del lavoro.

La presidente Capone sottolinea l’importanza dei dati demografici, che mostrano l’invecchiamento dei piccoli paesi e le implicazioni per le politiche pubbliche. Affronta anche la questione dell’inflazione del 2024, sottolineando come essa influisca in maniera sproporzionata sulle famiglie a basso reddito, accentuando le disuguaglianze sociali e territoriali. Capone riconosce la necessità di una strategia comprensiva per prevenire e combattere la povertà, e la necessità di proteggere il potere d’acquisto delle famiglie, in particolare quelle con figli. Inoltre, parla del turismo come un settore chiave per lo sviluppo socio-economico della regione, evidenziando l’aumento delle imprese e dei posti di lavoro nel settore, ma anche la necessità di migliorare le condizioni lavorative e le competenze per restare al passo con le tendenze del turismo. Capone mette in evidenza anche l’urgenza di avanzare verso la transizione energetica green.

L’assessore Palese parla della sanità, sottolineando che non può essere improvvisata ma deve basarsi su una programmazione attenta ai dati demografici, specialmente per servire una popolazione che sta invecchiando progressivamente.

Cosa dicono gli accademici

Forges Davanzati, Docente di Economia politica e Storia del pensiero economico presso UniSalento, si è focalizzato sul Salento che da tempo e probabilmente da sempre, non possiede un modello di sviluppo economico chiaro e ampiamente condiviso, fondamentale per una programmazione efficace a medio e lungo termine. Questa mancanza ha portato a un eccesso di turismo, causando danni ambientali e benefici limitati a una piccola parte della popolazione. In aggiunta, la gentrificazione dei centri storici ha comportato una graduale perdita dell’identità culturale locale e una crescente omogeneizzazione. Il problema principale del modello attuale, incentrato sul turismo, è che non promuove un aumento della produttività a lungo termine, essendo un settore di basso valore aggiunto. Tuttavia, il Salento ha il potenziale per sviluppare un’economia basata sulla conoscenza, con una crescita sostenibile a lungo termine grazie all’aumento della produttività. Questo può essere realizzato sfruttando altre due risorse chiave della regione: una cultura diffusa, supportata dalla presenza dell’Università del Salento e di vari Centri di Ricerca, e un’abbondante disponibilità di energia solare, data la sua posizione geografica favorevole. Ciò consentirebbe lo sviluppo di un’economia sostenibile nel medio e lungo termine.

A seguire Sponziello, Docente di Geografia economica presso UniSalento, complimentandosi con Aforisma per il lavoro svolto, ha parlato di modelli di sviluppo futuri percorribili che possono rappresentare per il Salento e per la Puglia un’opportunità per attrarre investimenti e popolazione dalle altre regioni e anche dall’estero. Egli ha riconosciuto al Consiglio Regionale il merito di avere istituito l’albo delle Società Benefit, modello d’impresa sostenibile e percorribile per garantire sviluppo economico e sociale al tempo stesso. La Puglia infatti è modello di sostenibilità e di innovazione al tempo stesso, essendo la seconda regione italiana, dopo la Lombardia a detenere il più alto numero di imprese benefit e innovative. Bene quindi fa la politica a incentivare nella propria programmazione economica modelli imprenditoriali sostenibili. Egli ha anche richiamato il fatto che altre regioni italiane stanno cercando di seguire lo stesso modello di sviluppo sostenibile che la Puglia persegue e deve continuare a fare. Infine Sponziello ha ricordato che in seno all’Università del Salento, è stato istituito il CREV, Centro di Ricerca per le Vulnerabilità Sociali, che si occuperà, insieme alla CCIAA di Taranto, quella di Lecce e quella di Brindisi e ad altre istituzioni, di sostenibilità e sviluppo economico; e per questo ha invitato tutti i partecipanti al tavolo, Aforisma, CGIL e Confindustria ad essere parte attiva del Centro, continuando la strada intrapresa oggi, dove si capisce bene l’importanza di fare rete e di condividere.

Cosa dice il territorio

Il Presidente di Confindustria Nicola Delle Donne ha espresso preoccupazione per la scarsa inclinazione delle nuove generazioni verso l’imprenditoria. Nota che i giovani, oltre ad essere meno numerosi, mostrano una certa esitazione nell’assumere la responsabilità di gestire le imprese e, di conseguenza, nel generare valore economico.

Tommaso Moscara, rappresentante CGIL, ha sottolineato l’importanza di un approccio sindacale focalizzato sul benessere dei lavoratori all’interno delle aziende. Ha evidenziato il ruolo vitale di queste aziende come fornitori di impiego e promotori di un alto standard di welfare. Ha inoltre enfatizzato l’essenzialità di avere imprese di grandi dimensioni che organizzino il lavoro in maniera dignitosa e assicurino una retribuzione equa.

Immagini fornite da Aforisma

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