Da locale a globale. Una due giorni tra Bari e Lecce in cui si è respirata l’aria d’Europa. Di quella bella che vuole fare dell’innovazione e della sostenibilità il proprio punto di forza, divenendo territorio competitivo e fortemente attrattivo per tutte le imprese innovative ed etiche. Si sono creati momenti di confronto e spunti interessanti con interlocutori di altissimo livello istituzionale e professionale. Un’occasione preziosa per rafforzare il legame tra territori, istituzioni e imprese, con lo sguardo rivolto a un futuro più innovativo, sostenibile e inclusivo. Ora, più che mai, è il momento di trasformare le idee in azioni concrete con una nuova storia tutta da scrivere!
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Bari: evento nazionale “Cittadini per il clima”
La due giorni ha preso il via a Bari con l’evento nazionale del Patto Europeo per il Clima, dal titolo “Cittadini per il clima”, organizzato da Alleanza per il Clima Italia ed EuCliPa. Un appuntamento di grande rilievo che ha voluto rafforzare il dialogo tra cittadini, istituzioni e imprese, promuovendo un confronto attivo e partecipato sui temi della transizione ecologica e della neutralità climatica.

A dare peso all’evento, la presenza di figure istituzionali di primo piano. Tra queste, il sindaco di Bari Vito Leccese, l’assessora all’Ambiente della Regione Puglia Serena Triggiani, l’assessora all’ambiente di Bari Elda Perlino, e Bruno Mola della Direzione Generale Clima della Commissione Europea.




È intervenuto anche Antonio Decaro, presidente della Commissione ENVI del Parlamento Europeo, il quale ha evidenziato l’urgenza di un impegno concreto e condiviso a tutti i livelli istituzionali per affrontare le sfide ambientali più pressanti, sottolineando il ruolo strategico delle politiche europee nel guidare la transizione ecologica e nel sostenere i territori nel percorso verso la neutralità climatica.
Il Patto dei Sindaci e il PAESC
Durante il meeting, si è sottolineato il ruolo esemplare della Regione Puglia nell’adesione al Patto dei Sindaci, iniziativa europea rivolta agli enti locali. Con oltre 1,5 milioni di euro messi a disposizione dei comuni per la redazione dei PAESC – Piani di Azione per l’Energia Sostenibile e il Clima – la Regione si conferma leader nelle politiche ambientali territoriali. Un impegno che, nonostante il complesso contesto geopolitico attuale, resta centrale per il futuro delle comunità locali.
Grande attenzione è stata data al valore del PAESC come strumento non solo tecnico ma sociale, in grado di coinvolgere attivamente la cittadinanza nei processi decisionali. In questo senso, Domenico Pecere, project manager e ambasciatore del Patto Europeo per il Clima, ha illustrato come il piano possa diventare un mezzo per rendere i cittadini protagonisti della transizione.
Al termine dei lavori Pecere ha dichiarato: ” Fiero di aver contribuito alla riuscita di questo importante evento che ha lasciato un messaggio chiaro: i cittadini e le imprese devono essere il cuore pulsante della transizione energetica ed ecologica a livello locale per contribuire al raggiungimento degli obiettivi europei.”

Luciana Favaro, presidente di EuCliPa, ha evidenziato il lavoro svolto sul campo per favorire il citizen engagement, mentre Isabel de Maurissens di INDIRE ha posto l’accento sull’importanza di portare la cultura della sostenibilità anche all’interno delle scuole, grazie a versioni del PAESC pensate per il mondo dell’istruzione.


Il contributo delle imprese e della ricerca
Le imprese, come ricordato da Marco Sponziello dell’Università del Salento, sono attori fondamentali della sfida climatica. Il loro ruolo va sostenuto attraverso politiche che incentivino innovazione e responsabilità ambientale. In parallelo, la ricerca può offrire strumenti operativi: Monica Salvia del CNR ha illustrato l’importanza delle reti di ambasciatori a supporto delle città, per rendere più efficaci le piattaforme nazionali per la transizione climatica urbana.


A concludere i lavori, Bruno Mola ha delineato le nuove prospettive del Patto Europeo per il Clima, ribadendo la necessità di rafforzare la cooperazione tra istituzioni, società civile e imprese in tutta Europa.









Ambasciatori a confronto: strategie per il clima
Nel pomeriggio, un momento di confronto tra gli ambasciatori del Patto Europeo per il Clima ha arricchito ulteriormente la giornata, trasformando l’evento in uno spazio di dialogo operativo, scambio di esperienze e nuove proposte tra cui quella dell’Ambasciatore Marco Sponziello di promuovere un modello d’impresa volontario innovativo e sostenibile Europeo, la European Benefit Company (EBC).
L’iniziativa di Sponziello è stata anche appoggiata da Gianni Tartari, di Alleanza per il Clima.


L’incontro ha riunito ambasciatori provenienti da diverse regioni italiane e realtà professionali, dando vita a una discussione approfondita su strategie territoriali, iniziative locali di successo e nuove proposte da condividere a livello europeo.










Si è parlato di strumenti efficaci per rafforzare l’engagement dei cittadini, di sinergie con le amministrazioni locali e di come rendere più accessibili e concreti i percorsi di transizione ecologica. Un momento prezioso che ha messo in rete competenze, visioni e azioni, rafforzando il senso di comunità e il ruolo chiave degli ambasciatori come ponte tra istituzioni, cittadini e imprese.



Lecce: “Il Patto Europeo per il Clima diventa locale”
Dopo la tappa barese, il viaggio pugliese del Patto Europeo per il Clima è proseguito a Lecce, sabato 5 aprile, con un appuntamento ospitato nell’elegante cornice dell’ex Convitto Palmieri. Il titolo dell’evento, “Il Patto Europeo per il Clima diventa locale”, ha voluto richiamare l’attenzione sulla necessità di calare le politiche climatiche europee nei contesti territoriali, con particolare attenzione al settore agricolo.
Agricoltura resiliente, sostenibilità e PAC
Al centro del dibattito, il futuro dell’agricoltura pugliese in un contesto sempre più segnato dai cambiamenti climatici. Con un settore agroalimentare di primaria importanza, la Puglia risulta particolarmente esposta a fenomeni estremi come siccità prolungata, desertificazione e precipitazioni violente. L’obiettivo dell’incontro è stato quello di individuare strategie concrete per rendere l’agricoltura più sostenibile e resiliente, anche alla luce delle nuove opportunità offerte dalla Politica Agricola Comune (PAC) dell’Unione Europea.

La nuova PAC rappresenta oggi uno strumento fondamentale per accompagnare le aziende agricole verso la transizione ecologica. Oltre a fornire sostegni economici, promuove pratiche innovative e a basso impatto ambientale, integrando le sfide legate al cambiamento climatico. Un’occasione per coniugare produttività, tutela del territorio e benessere delle comunità rurali.
Un confronto ad alto livello
Il programma dei lavori ha visto la partecipazione di Loredana Capone, presidente del Consiglio regionale della Puglia e membro del Comitato Europeo delle Regioni, che ha aperto i lavori. Tra i relatori del panel tematico “Agricoltura tra sfide climatiche e sostegni della nuova PAC” riproposta la presenza di Antonio Decaro e altre personalità come Serafino Nardi della Commissione Risorse Naturali del Comitato delle Regioni, Biagio Di Terlizzi del CIHEAM di Bari e Francesca Portincasa, direttrice generale dell’Acquedotto Pugliese.






Sia Capone che Decaro, nei loro interventi, hanno rimarcato con convinzione la volontà di sostenere — ciascuno nel proprio ruolo istituzionale — le tematiche ambientali, dando forza alle iniziative orientate alla sostenibilità e stimolando istituzioni e territori a intraprendere con maggiore determinazione la strada dell’innovazione sostenibile, quale leva strategica per il futuro delle imprese locali.

Esperienze dal territorio e il ruolo degli ambasciatori
Non sono mancati contributi dal mondo della società civile, con gli interventi di Marco Sponziello e Serena Pagliula, entrambi ambasciatori del Patto Europeo per il Clima. Le loro testimonianze hanno evidenziato l’importanza di una partecipazione attiva delle comunità locali nella definizione delle politiche agricole e climatiche.


Il dibattito si è concluso con un confronto diretto con le associazioni degli agricoltori pugliesi, protagoniste sul campo di questa transizione. Un’occasione di ascolto e dialogo per raccogliere istanze, proposte e suggerimenti utili ad orientare al meglio le politiche regionali e comunitarie.
Le proposte emerse dalle due giornate
Tra i contributi più rilevanti emersi durante l’evento, spicca la proposta di Marco Sponziello, ambasciatore del Patto Europeo per il Clima, che ha suggerito l’introduzione di una nuova forma giuridica europea per le imprese: la European Benefit Company (EBC). Ispirata alle Società Benefit italiane e alle B-Corporation americane, ma con una struttura armonizzata a livello comunitario, l’EBC rappresenterebbe un modello volontario per aziende innovative e sostenibili che intendano adottare standard ESG in modo trasparente.
Il Professor Sponziello ha dichiarato: “A conclusione delle due giornate l’Unione Europea, con un’unica voce, ha chiaramente stabilito due obiettivi quelli dell’innovazione e quelli della sostenibilità. Il contesto territoriale europeo è un contesto favorevole per le imprese che vogliono investire su questi due driver e personalmente ho promosso un modello di impresa sostenibile, unico per tutti i Paesi dell’Unione Europea. Un modello di impresa che potrebbe essere replicato, da quello delle società benefit italiane, e che potrebbe essere denominato European Benefit Company. Un modello di impresa che può essere scelto dagli imprenditori, che da fuori, da altri contesti territoriali, possono venire ad investire in Europa seguendo i principi di sostenibilità ESG.”
Le imprese che otterrebbero questa qualifica giuridica potrebbero accedere a un albo dedicato e beneficiare di incentivi, come premialità nei bandi di finanza agevolata, seguendo esperienze già attive in alcune regioni italiane.
La proposta, accolta con interesse dai partecipanti, mira a rafforzare l’identità europea, attrarre investimenti internazionali e promuovere l’adozione volontaria di pratiche sostenibili da parte delle PMI, posizionando l’UE come riferimento globale per l’innovazione responsabile.
In linea con questa visione, sono giunti anche spunti significativi sulla promozione di progetti di educazione ambientale nelle scuole, presentati da Isabel de Maurissens, e sul ruolo strategico delle reti di ambasciatori, richiamato da Monica Salvia del CNR, quale supporto essenziale alle piattaforme nazionali per la transizione climatica.